I vini della Puglia: quali sono le specialità migliori?

I vini della Puglia sono il risultato di un lungo lavoro portato avanti da generazioni e generazioni nel campo dell’enologia. Un tempo gli ottimi vini prodotti in questa regione erano poco conosciuti e, addirittura, gli stessi venivano utilizzati per “tagliare” altri prodotti enologici delle regioni italiane, in particolare quelli contraddistinti da un tenore alcolico basso. Il risultato era la produzione di ottimi vini che, però, erano spesso ottenuti grazie ad un sapiente mix tra le diverse uve dei vigneti sparsi in differenti zone della regione.

I vini Puglia non sono solo vini rossi e i rosati, ma anche interessanti vini bianchi, soprattutto da uve autoctone, quali il Bombino Bianco, Malvasia Bianca, Verdeca, Fiano, Bianco d’Alessano, Moscato Bianco e Pampanuto. Lo Chardonnay, nonostante sia un’uva che non ha legami “storici” con la Puglia è, di fatto, l’uva bianca più coltivata e diffusa della regione. Le uve a bacca rossa più diffuse in Puglia sono: Negro Amaro, Primitivo, Uva di Troia, Malvasia Nera (di Lecce e di Brindisi), Montepulciano, Sangiovese, Aglianico, Aleatico, Bombino Nero, Susumaniello e Ottavianello, nome con il quale nella regione si chiama il Cinsaut. Non mancano le uve internazionali, su tutte Merlot e Cabernet Sauvignon.

I vini della Puglia prodotti in questa magnifica terra sono ottenuti esclusivamente da vitigni autoctoni pugliesi, dal negroamaro al primitivo, dalla malvasia nera all’aleatico, dalla malvasia bianca alla verdeca, coltivati fra Cutrofiano e Matino su terreni di medio impasto, tendenzialmente calcareo. La gamma aziendale è piuttosto ampia e propone vini ben realizzati tecnicamente e d’impianto tradizionale. Il livello qualitativo dei vini pugliesi ha sempre retto il gioco delle produzioni del nord dell’Italia e perfino della Francia fin dall’800.

Difficile a pensarlo, dato che la storia vede inizialmente questa regione del vino relegata alla produzione di vini da taglio. La consapevolezza dei produttori, il progressivo abbandono delle pratiche d’agricoltura invasive e la costrizione di nuove norme sui vini da tavola e sulle IGT hanno promosso un’importante crescita qualitativa, rendendo palese l’orgoglio dei vignaioli pugliesi che oggi possono vantare etichette d’eccellenza.